L’evento si terrà in Sala Volte
Sono passati più di cinquant’anni dalla morte di Don Lorenzo Milani e dall’esperienza della sua scuola di Barbiana che tanto ha fatto discutere e riflettere, portatrice di un messaggio educativo che insegnava ai figli dei poveri l’importanza dello studio e della conoscenza come mezzo di riscatto sociale. Il gruppo dei detenuti ha letto il testo «Lettera a una professoressa», ha ripensato al proprio passato scolastico, ai comportamenti e alle mancanze che li hanno allontanati dal percorso di studenti. Così come per Pinocchio anch’essi sono stati abbagliati dal Paese dei Balocchi, hanno marinato la scuola, hanno trasgredito le regole e preferito la strada come maestra per poi ritrovarsi adulti inadeguati in una società di cui non capiscono il linguaggio e fanno fatica a rispettarne le regole. Non hanno ascoltato gli insegnamenti dei maestri e non sempre i maestri li hanno ascoltati. Oggi, questi giovani-uomini, rinchiusi in un luogo senza spazio e senza tempo, sentono la mancanza di quel che non hanno vissuto e si sentono “eterni ripetenti “, impreparati ad affrontare gli esami che la vita propone loro di affrontare. L’insegnamento di Don Lorenzo Milani è sempre attuale, il suo motto I CARE può, ancora oggi, essere lo stimolo per una scuola rinnovata, in ascolto e attenta alle esigenze delle nuove generazioni, un’alternativa alla superficialità e banalità del quotidiano.
Con gli attori-detenuti del carcere di Saluzzo. Testo e regia di Grazia Isoardi; coreografie di Marco Mucaria; luci di Cristian Perria
ingresso da via Plana, 8/c