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Giornate della legalità

Spazi aperti in luoghi chiusi (II edizione)

Odio
Perdono
Vergogna
Solidarietà
Paura
Pace
Colpa
Indifferenza
Amore
Vendetta
Giustizia

Siamo soliti pensare che diritto, legalità, legge si fondino solo 
ed esclusivamente sulla razionalità.
Che cosa c’è di più razionale – e, dunque, di più arido e freddo – del diritto, fatto di regole, divieti, restrizioni, limitazioni?

Se a un non esperto della materia si domanda un’opinione sul diritto o sulla legalità, le risposte più frequenti sono: io e il diritto non andiamo d’accordo; non ha nulla a che vedere con me; non mi interessa.
Eppure, il diritto entra nel concreto della vita delle persone. È chiamato a occuparsi e regolare casi della vita, ma anche rapporti tra essere umani, relazioni sociali. Il diritto ha necessariamente una dimensione relazionale. È lo strumento che consente la convivenza tra i consociati, che cerca un equilibrio tra due spinte contrastanti, la spontaneità e l’organizzazione.

Attraverso regole, è vero. Regole che, però, servono alla socialità. Senza regole di comportamento, vi sarebbe il caos e l’essere sociale soccomberebbe dinanzi all’essere individuale. 
La socialità è intrisa di emozioni, passioni, sentimenti. Amore, odio, rabbia, dolore, speranza, felicità, paura: sono alcuni dei sentimenti che animano ciascuno di noi. 
Le emozioni sono certo un sentimento soggettivo. Ma possono acquisire una connotazione pubblica quando la loro manifestazione investe la società. La paura verso il futuro è un sentimento individuale, ma interessa anche le attuali e le future generazioni. La rabbia che sfocia in atti di violenza ha rilievo per chi li commette, ma può dirci qualcosa della cultura di una società. La felicità è un obiettivo che ciascuno cerca per se stesso ma, forse, può essere inteso anche come un fine comune cui tendere.

Le emozioni interrogano il diritto. E le risposte possono essere diverse e opposte. Si può ritenere che il diritto debba tacere dinanzi ai sentimenti delle persone, che debba astenersi dall’occuparsene, perché una “cura” pubblica potrebbe degenerare in interventi incompatibili con la libertà e l’autonomia del singolo individuo. Così come, al contrario, si può sostenere che il diritto deve tenerne conto, se non addirittura occuparsene, al fine di ottenere una società “giusta”.

È possibile allora provare ad avvicinarsi alla legalità, a comprenderne meglio fini e limiti, ponendosi da una prospettiva del tutto nuova: quella delle emozioni. 
In fondo, che cosa c’è di più immediatamente comprensibile di un sentimento?

Con queste considerazioni di fondo la Città di Torino, su impulso dell’assessorato alla Legalità, insieme a Fondazione per la Cultura, promuove la seconda edizione delle Giornate della Legalità – Spazi aperti in luoghi chiusi, la manifestazione che ha quale suo obiettivo principale quello di affrontare i diversi aspetti della legalità e di consentire a un pubblico vasto, non dunque solo di esperti, di conoscerne e comprenderne le implicazioni per la vita sociale.

D(I)ritto al cuore

Le Giornate della Legalità si terranno a Torino dal 10 al 13 ottobre 2024, con il titolo D(i)ritto al cuore. Attraverso la lente delle emozioni e delle passioni, si cercherà di arrivare al cuore della legalità, alla sua essenza; di comprenderne le ragioni, i problemi e le dinamiche, in tutta la loro complessità; di ridurre la distanza percepita dalla legalità e cogliere, invece, la sua vicinanza. Ripartendo dai suoi aspetti più umani.

A incontri, dibattiti, proposte di riflessioni si alterneranno spettacoli, presentazioni di libri, mostre, attività ludiche e divulgative, aperti a tutti gli interessati ma destinati anche a scuole e famiglie, al fine di contribuire a uno sviluppo consapevole della partecipazione alla vita collettiva. Le Giornate, infatti, volgono lo sguardo non solo 
a un pubblico adulto ma anche alle nuove generazioni e intendono inserirsi nel più ampio progetto Torino Futura, un’iniziativa congiunta degli assessorati alle Politiche culturali e alle Politiche educative e giovanili che mira a moltiplicare le occasioni aggregative e formative dedicate ai più giovani lungo tutto il corso dell’anno scolastico. 
Le Giornate della Legalità accoglieranno, inoltre, alcune attività info-formative, conferenze e laboratori proposti dalle diverse associazioni presenti sul territorio che avranno partecipato alla seconda edizione del bando Bruno Caccia, iniziativa volta alla promozione di una cultura della responsabilità etica e civica e alla sensibilizzazione delle giovani generazioni sui temi della legalità, della democrazia e della cittadinanza attiva.
Le Giornate della Legalità si svolgeranno, come avvenuto nella prima edizione, contemporaneamente a un ormai imperdibile appuntamento della Città, Portici di Carta. Anche per questa edizione, infatti, è prevista la realizzazione di Portici della Legalità: sarà l’occasione per presentare e discutere con il pubblico di libri che offrano spunti di riflessione intorno al più specifico tema della legalità.
Secondo quello che vuole essere un tratto caratterizzante l’iniziativa, le diverse attività si svolgeranno nei “luoghi della legalità”, sia in quelli solitamente deputati al suo svolgimento, sia in quelli divenuti simbolo del ripristino della legalità (ad esempio, i beni confiscati alla mafia). L’Aula Magna del Tribunale di Torino, il carcere Lorusso Cotugno, l’istituto Penitenziario Minorile Ferrante Aporti, la Caserma Bergia, le sale del Consiglio comunale, la Fondazione Fulvio Croce, il Museo del Carcere “Le Nuove” e molti altri luoghi accoglieranno dibattiti, confronti, dialoghi, trasformandosi, per le Giornate della Legalità, da luoghi tendenzialmente chiusi o di limitato accesso in spazi aperti ai cittadini (da qui la formula “spazi aperti in luoghi chiusi” ).

Curatrice scientifica: prof.ssa Valeria Marcenò (Università degli Studi di Torino)
Fondazione per la Cultura Torino

Edizione 2023

Giornate della Legalità – Spazi aperti in luoghi chiusi – A che cosa serve (?) 

6-7-8 ottobre 2023 

Non vi è aspetto della vita umana che non ricada sotto qualche regola. E non vi è stagione della vita umana che non sia improntata al rispetto delle regole, dall’infanzia all’adolescenza, all’età adulta. La legalità e il suo opposto connotano il nostro vivere sociale. Piaccia o non piaccia.

È allora essenziale conoscere la legalità. Capire perché e a che cosa serve.

Le Giornate della Legalità servono a questo: a scoprire le parole che ne animano il linguaggio e a conoscere dove opera. Spettacoli, performance, dialoghi e lezioni animeranno tribunali, caserme, sale consiliari e istituti penitenziari. Luoghi tradizionalmente chiusi al pubblico apriranno le loro porte nelle Giornate della Legalità, per scoprirne il valore per la nostra società.

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