edizione 2023
A che cosa serve (?)
Non vi è aspetto della vita umana che non ricada sotto qualche regola. E non vi è stagione della vita umana che non sia improntata al rispetto delle regole, dall’infanzia all’adolescenza, all’età adulta. La legalità
e il suo opposto connotano il nostro vivere sociale. Piaccia o non piaccia.
È allora essenziale conoscere la legalità. Capire perché e a che cosa serve. Le Giornate della Legalità servono a questo: a scoprire le parole che ne animano il linguaggio e a conoscere dove opera. Spettacoli, performance, dialoghi e lezioni animeranno tribunali, caserme, sale consiliari e istituti penitenziari. Luoghi tradizionalmente chiusi al pubblico apriranno le loro porte nelle Giornate della Legalità, per scoprirne il valore per la nostra società.
19
luoghi visitabili
34
eventi organizzati
42
ospiti
1°
edizione
Quando si parla di legalità il primo pensiero va alla legge, al diritto, a quell’insieme di regole che permea di sé ogni parte della vita individuale e sociale dell’essere umano.
Quando si parla dei luoghi della legalità certamente vengono in mente quelli in cui la legge in senso ampio è approvata (Parlamento, Governo, ma anche Consigli regionali, …); in cui è applicata (i tribunali); in cui le è data esecuzione (le carceri); in cui risiedono le forze che contribuiscono a darne esecuzione (le caserme).
Quando ci si domanda a che cosa serve la legalità, indubbiamente si può rispondere «a stabilire dei confini». In una società complessa quale è la nostra, le passioni, le esigenze, le pretese di ciascuno si contrappongono (e scontrano) con quelle degli altri. Nella loro ricerca e soddisfazione non è possibile non tenerne conto.
Non vi è aspetto della vita umana che non ricada sotto qualche regola o qualche principio. E non vi è stagione della vita umana che non sia improntata al rispetto delle regole, dall’infanzia all’adolescenza, alla età adulta. Forse proprio questa intrusività e conseguente vincolatività delle regole in qualche misura allontana.
Dalle regole discendono restrizioni, costrizioni, vincoli e sanzioni. I luoghi della legalità appaiono “chiusi”, non nel senso di non accessibili, non aperti al pubblico, ma nel senso di respingenti, in cui è meglio non entrare, starne fuori. La legalità evoca, nella sua finalità, il concetto di limite, e quindi di riduzione della sfera di libertà di ciascuno.
Ma la legalità, i suoi luoghi e il suo fine si esauriscono in ciò? O vi sono altri modi, più intensi, per intenderla, per percepirli e per descriverli?
Vivere in una società basata sulle regole potrebbe voler dire non che le passioni e i desideri di ciascuno siano soppressi, ma che, al contrario, una volta riconosciuti, siano difesi. Quella stessa sfera di libertà che la regola sembra comprimere potrebbe, in realtà, essere tutelata. Legalità non sarebbe dunque solo costrizione, ma anche – a differenza di quello che potrebbe apparire – libertà.
Questa duplicità di vedute impone di interrogarsi su questa parola e sui suoi strumenti. Si tratta di parola e strumenti “odiosi”, che limitano oltre misura le prerogative del singolo; oppure di parola e strumenti “benefici” che consentono la convivenza sociale e la realizzazione di società basate sulla reciproca fiducia? Si tratta di parola e strumenti che pretendono una obbedienza cieca, o che, al contrario, possono anche indurre a forme di disobbedienza, alla ribellione, alla violazione di una regola ritenuta ingiusta?
Con tali considerazioni sullo sfondo la Città di Torino, su impulso dell’assessorato alla Legalità, presenta una nuova iniziativa, realizzata da Fondazione per la Cultura Torino: le Giornate della Legalità. Un appuntamento annuale che ambisce a parlare a un pubblico ampio, composto non unicamente da studiosi, addetti ai lavori e dalla rete di portatori d’interesse, ma da tutti coloro che vogliono riflettere sul tema. Per raggiungere questo scopo, Giornate della Legalità si avvale anche di una preziosa rete di collaborazioni: partner speciali del progetto sono Libera Piemonte e Avviso pubblico, che affrontano quotidianamente un’opera di sensibilizzazione sui temi della legalità; ma hanno un ruolo determinante anche numerose altre associazioni attive sul territorio della Città che hanno risposto con entusiasmo al bando Bruno Caccia – promozione della legalità.
Una particolare attenzione è altresì rivolta alle nuove generazioni, dai più piccoli fino all’età più matura:
le attività dedicate a scuole e famiglie che si terranno durante le Giornate della Legalità si inseriscono nel più ampio progetto Torino Futura, un’iniziativa congiunta degli assessorati alle Politiche culturali e alle Politiche educative e giovanili, che mira a moltiplicare le occasioni aggregative e formative dedicate ai più giovani lungo tutto il corso dell’anno.
Le Giornate si pongono in ideale continuazione con i temi affrontati da Biennale Democrazia, di cui le Giornate della Legalità costituiscono il naturale spin off, e mirano a contribuire a quello sviluppo consapevole della partecipazione alla vita collettiva.
L’occasione che dà l’avvio a tale iniziativa è l’anniversario della morte di Bruno Caccia, Procuratore della Repubblica di Torino che il 26 giugno del 1983 fu assassinato da esponenti della ‘ndrangheta torinese per le indagini da lui svolte nei confronti delle associazioni mafiose che stavano rafforzando la loro presenza sul territorio piemontese e valdostano. Si ricordano infatti quest’anno i quaranta anni dalla sua uccisione. Una figura che, insieme ad altre, è simbolo di quella legalità reputata odiosa da alcuni e benefica da altri.
Le Giornate della Legalità, nella loro prima edizione, si terranno a Torino nei giorni 6, 7 e 8 ottobre 2023, con il titolo A che cosa serve (?). Una prima edizione non può non partire dal suo tema centrale, interrogarsi sul significato ampio di legalità e sull’importanza delle regole in una società. Le diverse attività (incontri, proposte di riflessioni, dibattiti, spettacoli…) si svolgeranno nei “luoghi della legalità”, sia in quelli solitamente deputati al suo svolgimento, sia in quelli divenuti simbolo del ripristino della legalità (ad esempio, i beni confiscati alla mafia). L’Aula Magna del Tribunale di Torino, il carcere Lorusso e Cutugno, l’istituto Penitenziario Minorile Ferrante Aporti, la Caserma Bergia, le sale del Consiglio comunale, la Fondazione Fulvio Croce, e molti altri luoghi si trasformeranno, in occasione delle tre giornate, in spazi aperti al dibattito, al confronto, al dialogo (da qui la formula “spazi aperti in luoghi chiusi” ), così da ridurre quella distanza che spesso connota il rapporto con i consociati.
Valeria Marcenò – Curatrice scientifica
Ospiti edizione 2023
Daniele Aristarco, Paolo Borrometi, Gian Carlo Caselli, Vincenzo Ciarambino, Elena Ciccarello, Marco Cirigliano, Franco Carapelle, Marco De Paolis, Antonio di Stasio, Maria Josè Fava, Dario Gallina, Monica C. Gallo, Francesco Giorda, Tommaso Greco, Enrico Grosso, Rosa Iovinella, Kento, Giuseppe Legato, Giulia Marzia Locati, Valeria Marcenò, Pietro Mecarozzi, Alessandro Melano, Michele Miravalle, Lucilla G. Moliterno, Roberto Montà, Maya Panico, Francesca Paruzzo, Clelia Pastena, Tommaso Pastore, Valentina Pazé, Marco Pelissero, Alberto Pirni, Meo Ponte, Gabriella Racca, Enza Rando, Jacopo Ricca, Raffaele Ruberto, Rita Sanlorenzo, Roberto Maria Sparagna, Paola di Nicola Travaglini, Francesco Viganò, Gustavo Zagrebelsky.
Luoghi edizione 2023
- PALAZZO DI GIUSTIZIA BRUNO CACCIA – AULA MAGNA
- CITTÀ METROPOLITANA – SALA AUDITORIUM
- BENE CONFISCATO DEDICATO ALLA MEMORIA DI DEMETRIO QUATTRONE
- PALAZZO CIVICO DI TORINO – SALA ROSSA
- PALAZZO CERIANA MAYNERI – SALA TONIOLO
- C.C. LORUSSO E CUTUGNO
- I.P.M. FERRANTE APORTI
- FONDAZIONE DELL’AVVOCATURA TORINESE FULVIO CROCE – SALA CONGRESSI
- CASERMA CARABINIERI BERGIA
- CASERMA GUARDIA DI FINANZA COMANDO REGIONALE PIEMONTE – VALLE D’AOSTA
- AULE TRIBUNALE TORINO – AULA BUNKER
- CARCERE “LE NUOVE” – CORTILE DEL MUSEO
- I PORTICI DELLA LEGALITÀ
- POLIZIA DI STATO – GABINETTO INTERREGIONALE DI POLIZIA SCIENTIFICA PER IL PIEMONTE E LA VALLE D’AOSTA
- POLIZIA DI STATO – SQUADRA A CAVALLO
- POLIZIA DI STATO – QUESTURA DI TORINO
- CURIA MAXIMA
- PALAZZO BIRAGO
- SPAZIO 211
un progetto di
realizzato da
partner scientifico
in collaborazione con
con il sostegno di