edizione 2024
D(i)ritto al cuore
Siamo soliti pensare che diritto, legalità, legge si fondino solo ed esclusivamente sulla razionalità.
Che cosa c’è di più razionale – e, dunque, di più arido e freddo – del diritto, fatto di regole, divieti, restrizioni, limitazioni?
Se a un non esperto della materia si domanda un’opinione sul diritto o sulla legalità, le risposte più frequenti sono: io e il diritto non andiamo d’accordo; non ha nulla a che vedere con me; non mi interessa.
Eppure, il diritto entra nel concreto della vita delle persone. È chiamato a occuparsi e regolare casi della vita, ma anche rapporti tra essere umani, relazioni sociali.
2.170+
presenze
60+
eventi organizzati
40
classi scolastiche
30+
collaborazioni
4
classi scolastiche
2ª
edizione
Il diritto ha necessariamente una dimensione relazionale. È lo strumento che consente la convivenza tra i consociati, che cerca un equilibrio tra due spinte contrastanti, la spontaneità e l’organizzazione.
Attraverso regole, è vero. Regole che, però, servono alla socialità. Senza regole di comportamento, vi sarebbe il caos e l’essere sociale soccomberebbe dinanzi all’essere individuale.
La socialità è intrisa di emozioni, passioni, sentimenti. Amore, odio, rabbia, dolore, speranza, felicità, paura: sono alcuni dei sentimenti che animano ciascuno di noi. Le emozioni sono certo un sentimento soggettivo. Ma possono acquisire una connotazione pubblica quando la loro manifestazione investe la società. La paura verso il futuro è un sentimento individuale, ma interessa anche le attuali e le future generazioni. La rabbia che sfocia in atti di violenza ha rilievo per chi li commette, ma può dirci qualcosa della cultura di una società. La felicità è un obiettivo che ciascuno cerca per se stesso ma, forse, può essere inteso anche come un fine comune cui tendere.
Le emozioni interrogano il diritto. E le risposte possono essere diverse e opposte. Si può ritenere che il diritto debba tacere dinanzi ai sentimenti delle persone, che debba astenersi dall’occuparsene, perché una “cura” pubblica potrebbe degenerare in interventi incompatibili con la libertà e l’autonomia del singolo individuo. Così come, al contrario, si può sostenere che il diritto deve tenerne conto, se non addirittura occuparsene, al fine di ottenere una società “giusta”.
È possibile allora provare ad avvicinarsi alla legalità, a comprenderne meglio fini e limiti, ponendosi da una prospettiva del tutto nuova: quella delle emozioni.
In fondo, che cosa c’è di più immediatamente comprensibile di un sentimento?
Ospiti edizione 2024
Luoghi edizione 2024
- AGENZIA DELLE ENTRATE – DIREZIONE REGIONALE PIEMONTE
- C.C. LORUSSO E CUTUGNO
- CASERMA CARABINIERI BERGIA
- CASERMA CERNAIA – COMANDO SCUOLA ALLIEVI CARABINIERI TORINO
- CASERMA GUARDIA DI FINANZA COMANDO REGIONALE PIEMONTE – VALLE D’AOSTA
- CURIA MAXIMA
- EX CARCERE “LE NUOVE” – CORTILE DEL MUSEO
- FONDAZIONE DELL’AVVOCATURA TORINESE FULVIO CROCE – SALA CONGRESSI
- I PORTICI DELLA LEGALITÀ
- LE ROSINE – POLO ARTISTICO E CULTURALE
- PALAZZO CIVICO DI TORINO – SALA ROSSA
- PALAZZO DEI PRINCIPI DI CARIGNANO
- PALAZZO DI GIUSTIZIA BRUNO CACCIA – AULA MAGNA
- POLIZIA DI STATO – GABINETTO INTERREGIONALE DI POLIZIA SCIENTIFICA PER IL PIEMONTE E LA VALLE D’AOSTA
- POLIZIA DI STATO – QUESTURA DI TORINO
- POLIZIA DI STATO – SQUADRA A CAVALLO
- POLO DEL ’900 – PALAZZI DI SAN CELSO E SAN DANIELE
un progetto di
realizzato da
partner scientifico
in collaborazione con

con il sostegno di